Aforismi sulla Musica (dell'Assenza)A. (Antecedente). Assumiamo l'esistenza nel principiare dei suoni di due componenti, delle quali una è quella evidente (fenomenica), vibratoria, udibile ordinariamente dall'orecchio umano - di Homo sapiens s. - l'altra non vibratoria - non direttamente evidente - che chiamiamo antisuono o suono assente che nello stadio attuale dell'evoluzione non è udibile all'orecchio del sistema Homo sapiens a causa d'una limitatezza della struttura e della funzione del sistema di ricezione e di elaborazione così come attualmente questo si pone.
A1. Il sistema di ricezione ed elaborazione di Homo sapiens è attualmente limitato a causa d'un suo mancato sviluppo nella direzione d'un diverso (altro) livello d'astrazione dato il quale le informazioni provenienti dalla realtà interna ed esterna al sistema (di Homo) presentano una componente vuota (astratta) ovvero capace (costituita) di nulla che fa idoneo lo stimolo (l'informazione) a che sia recepita ed elaborata dal sistema ricevente.
A2. Il sistema ricevente ed emittente (sistema di scambio) è morto, s'è estinto. Nulla più si scambia nel vecchio e superato modo: non esistono sistema esterno e sistema interno. Un tutt'uno complesso informa la nuova realtà che è distinta, separata, distaccata al di fuori di sé: essa sta fuori (esiste oltre sé) e comprende chi la pensa. Allo stesso tempo è pensata e ascoltata da un pensiero che non appartiene ad alcuno, informandola secondo modalità non ancora note, ma che ne pongono i limiti, le relazioni in una dimensione ultraconsapevole, ultraformale.
1. La musica dell'Assenza si occupa (ha cura) di quella componente di grado zero - il grado zero del nulla, del silenzio (altro) - relativa al suono, alla relazione (complessa) tra suoni.
2. Ogni suono, ogni relazione tra suoni comprende una componente di grado zero - il silenzio del suono, il grado del nulla relativo alle relazioni tra suoni - che definisce un luogo più astratto della realtà (dei suoni, della musica, dell'attività pensante, in generale) rispetto a quello attualmente evidente.
2a. Il nuovo livello che chiamiamo livello d'astrazione zero è definito da un complesso di relazioni per il quale le vecchie componenti di forma e contenuto che definivano lo stadio di realtà in accoppiamento idoneo con il sistema pensante di Homo sapiens (s) s'è estinto. Al suo posto ha luogo un nuovo livello (d'accoppiamento) che poniamo come capace di maggior astrazione (è più vuoto e più libero da forma e da contenuti), il cui grado d'espressione evidente è equivalente a zero (relativamente al vecchio sistema sensibile, percettivo, psicologico e cognitivo).
2b. Un siffatto livello ha come corrispondente un (nuovo) sistema mentale capace di vuoto, idoneo a pensar nulla, pensare il silenzio entro il silenzio. S'è attuato un nuovo stadio di relazioni complesse in cui la cosità del reale appare smaterializzata - d'altra materia costituita, senza componente sensoriale e percettiva -, priva delle forme e dei contenuti consueti anche perché la mente che li pensa, l'organismo che li riceve e che produce scambio (relazione) si sono modificati attuando un nuovo livello di scambio che è più vuoto, più astratto.
3. Il livello dei suoni di cui nel nuovo sistema ci si occupa è quello nel quale i suoni sono smaterializzati della loro (consueta) componente vibratoria-somatica: i suoni (la musica) sono recepiti ed elaborati secondo un puro stadio mentale-assente , uno stadio vuoto (mancante) di suoni costituito di una struttura psicoacustica.
4. La musica del nuovo stadio è mentale-astratta; è costituita delle relazioni tra gli antisuoni (i suoni vuoti, capaci di nulla).
5. Lo stadio del mentale è stadio compreso dallo stadio più generale che chiamiamo assente: è livello d'accoppiamento in cui esiste una realtà esterna smaterializzata (priva di strutture sensoriali, percettive e cognitive), tuttavia ancora ordinabile secondo un sistema mentale capace d'un nuovo ordine, in accoppiamento idoneo con essa (realtà): il sistema in toto è idoneo altresì a prescindere da leggi ordinate secondo il dualismo osservatore-osservato.
5b. Il sistema in toto di nuova organizzazione prevede l'espressione d'un nuovo livello d'astrazione (mentale-assente) secondo il quale la realtà tutta è pensabile al di fuori di sé, secondo le regole di forma e di struttura che seguono leggi non dipendenti da un equilibrio vita-morte, che è l'equilibrio regolante i sistemi viventi compreso quello di Homo sapiens s.
6. Si assume che la struttura psicobiologica (l'attività pensante) attuale di Homo sapiens è limitata da un grave handicap nella ricezione e nell'elaborazione dei dati di realtà e che la realtà medesima è costituita secondo un errore strutturale in parte derivato dalla non compiuta definizione della struttura del sistema di questa specie.
6a. Allo stadio attuale dell'evoluzione psicobiologica e culturale di Homo sapiens è mancante un ulteriore livello di maturazione e compimento: il livello dell'universo osservabile che si compone dell'accoppiamento mente (e corpo) e sua proiezione-realtà esterna è povero (quasi privo) d'una capacità all'astrazione (alla smaterializzazione e altra configurazione assente) che potrebbe derivare da un diverso (di nuovo e altro genere) idoneo accoppiamento, costituito da uno stadio mentale e di realtà ad esso inclusivo, la cui esistenza ha origine e principio secondo livelli d'espressione per le quali la cosa (cosità) del mondo - la realtà degli oggetti, delle forme e dei pensieri - è venuta meno, s'è estinta liberando uno spazio di vuoto, di nuova espressione di nulla aperto.
7. Esprimiamo in musica - con la musica dell'Assenza e con le diverse espressioni relative al campo dell'Assenza - un livello nuovo, mai in precedenza esistito, capace di comprendere - sussumere (in sé e oltre sé) - tutte le espressioni precedentemente esistite, data una condizione di nulla - di assenza di cosità - che è condizione antecedente (a ogni espressione culturale-linguistica e psicobiologica di Homo sapiens).
7a. Esiste oltre la dimensione nota, psicobiologica e culturale, una diversa dimensione maggiormente astratta, ovvero maggiormente vuota di cosità - maggiormente capace di linguaggio e relazione (assenti) - che precede - si pone in un tempo-non tempo - ogni inizio del linguaggio di Homo sapiens: tale condizione è chiamata condizione dell'Assenza.
7b. Una delle espressioni della suddetta condizione può essere denominata mentale, intendendo così che l'intero organismo di Homo sapiens, anziché essere luogo di soma e di psiche, di corpo e di mente, ovvero anziché essere organismo biologico diviene organismo mentale: è questo un organismo che è vuoto della corporeità concreta-biologica ed è al servizio d'un'attività mentale, vuota, priva dell'eccesso di corpo (tattile, fisico, istintuale) che finora ha segnato la storia e la cultura di Homo sapiens s.
7c. La musica dell'Assenza è espressione di un tale livello mentale e si relaziona direttamente con il livello mentale (astratto, assente) che è parte (sottintesa) dell'organismo di Homo sapiens s.
8. La musica dell'Assenza abbraccia - antecede (è subliminale) per mezzo delle relazioni esistenti tra le sue componenti di altezza, di intervalli e timbri, di dinamiche e soprattutto tramite le scelte della temporalità che è suo fondamento espressivo - ogni espressione precedente in musica: completa per mezzo del suo linguaggio assente l'impasse espressiva e formale che è propria di Homo sapiens e della sua cultura dominata da un eccesso di vita e di morte e di assenza di estinzione - liberazione dagli oggetti mentali e concreti di cui questa specie si serve per costruire e dominare un mondo inflazionato di cosa-cosità.
9. La tendenza dell'evoluzione della materia e, in particolare, dei sistemi biologici capaci di cultura (Homo sapiens) è quella della progressiva perdita di concreticità ovvero di svuotamento (kénosis) della cosità di cui l'accoppiamento di realtà osservatore-osservato è costituito: il passaggio dal primate a Homo è caratterizzato oltre che dalle variazioni intrinseche alla materia biologica come l'incremento dell'encefalo e la nascita della neocorteccia, all'erezione bipede del nuovo organismo, dal fatto che s'estrinseca, ovvero ha origine e inizio una fase (d'accoppiamento) alla cui base sta un ordine concettuale e simbolico. La realtà che Homo sapiens sperimenta è per lo più costituita di forme e condizioni che hanno derivazione da un sistema mentale (biopsicologico, concettuale e simbolico) sufficientemente - ma non definitivamente - distaccato dall'equilibrio vita-morte-estinzione (della specie e della materia).
9a. Il non definitivo distacco dal sistema mentale (concettuale e simbolico) implica per Homo sapiens limiti (non congrui) delle sue capacità di ricezione, elaborazione ed espressione della realtà con cui il suo sistema si mostra in accoppiamento.
9b. La capacità di relazione e, perciò, d'espressione (relazionale) del sistema Homo sapiens è insufficiente rispetto a quanto codesto sistema in potenza ha la possibilità di offrire. Ad esso manca un livello più vuoto (e astratto), meno dipendente dal bisogno della concretizzazione (dipendenza dall'oggetto cosa) che è traccia dell'antico legame con i sistemi biologici (e della materia) da cui è derivato. Ciò comporta che il modo dell'espressione - la qualità di questa - risente di quel limite (traccia dell'oggetto cosa) da cui il sistema non s'è distaccato.
9c. La forma dell'espressione, che dipende da un'imperfetta ricezione delle informazioni di una realtà che è più complessa di quanto si verifichi nella situazione in cui il sistema Homo solitamente opera, è pertanto carente proprio di quella qualità complessa e astratta che risulterebbe da un accoppiamento di diverso ordine (accoppiamento assente o in Assenza) qualora il distacco tra Homo e oggetto-cosa-realtà si verificasse nella sua definitezza (maggiormente) compiuta.
9d. Homo ha perciò necessità di mettere in campo una quantità di operazioni del suo intelletto (e in parte del suo affetto) per dare una comunicazione che abbia un qualche valore: l'opera in musica, in arte, in poesia, in scienza e in qualsiasi altro linguaggio deciso ed espresso da Homo porta con sé il limite d'un mancato livello di ricezione e d'elaborazione che è quello per cui al contemporaneo manifestarsi d'una forma e d'un'espressione (in arte, in musica, in scienza) emerge il suo sparire (estinguersi) nell'istante: oltre il (diversamente dal) tempo della vita-morte.
9e. Esiste un livello (della realtà) in cui ogni espressione in musica, in arte, in poesia, in scienza - ogni atto linguistico-culturale di Homo sapiens - ha la facoltà di sparire (estinguersi) nell'istante ultratemporale. Ciò significa appartenere a una dimensione (dominio) in cui la relazione fra cose (gli oggetti concreti e i pensieri) e colui che le pensa è scomparsa: al posto di questa c'è (sta) l'espressione (assente) del nulla, ovvero la dimensione aperta dell'assenza, capace d'altro compiersi, d'altro finire senza opposizione - sine occupatione.
10. L'espressione in musica - della musica dell'Assenza - di cui ci occupiamo non mostra occupazione, ha già al suo mostrarsi la sua definizione (il suo finire - essere altrimenti). Essa ci pone nella diretta relazione con i sistemi complessi d'elaborazione di chi ascolta (i sistemi mentali) passando attraverso gli apparati sensoriali e percettivi che non sono in grado, per lo più, di raccoglierne e sintetizzarne entro schemi e modelli noti le valenze espressive; la musica dell'Assenza a un ascolto provvisorio si offre a una valutazione di indifferenziazione essendo essa aliena alle classificazioni fino ad ora operanti per il sistema di ricezione ed elaborazione di Homo, come precedentemente esplicato.
10b. La musica dell'Assenza è l'espressione della relazione tra suoni che si pone in Assenza. E' espressione d'un livello in cui la relazione tra suoni è còlta (in anticipo) là dove la trama dei suoni è silente, ma non omessa: essa parla il linguaggio della relazione (anti-(anti)relazione) tra suoni (anti-antisuono) che è il livello dell'accoppiamento idoneo mentale (astratto e vuoto) tra chi pensa i suoni (compositore) e l'interprete che li fa risuonare nel presente dell'esecuzione.
11. (Assumiamo che) nulla ha esistenza - ha possibilità d'esistere in qualità oggettiva - se non in relazione astratta-assente: non esiste alcuna realtà che non sia in una relazione d'assenza con un organismo capace di pensarla (in assenza: per mezzo di distacco).
11a. Soltanto l'accoppiamento (idoneo) tra un organismo capace di pensare in (parziale) assenza (per distacco) ammette l'esistenza d'una realtà capace di oggettività (di distacco). Homo sapiens è capace di tale attività: esso ha sviluppato un'attività mentale (concettuale, simbolica) che gli permette un accoppiamento idoneo con una certa realtà dipendente da quella sua attività (per ora capace di oggettività-esistenza soltanto parziale=insufficiente).
11b. La musica dell'Assenza ha una propria oggettività (espressa): è espressione del livello mancante d'oggettività =di distacco che è deficitario nella musica consueta sia essa occidentale che di altra origine.
11c. La musica dell'Assenza esprime un livello della forma e del contenuto assente, ovvero il livello d'una realtà (musicale=della relazione fra gli antisuoni) per la quale la consueta relazione tra suoni è cessata della sua insufficiente espressività=esistenza=oggettività dando luogo a un tessuto primigenio capace del silenzio (assenza) in musica, dato il quale s'attua un accoppiamento di realtà (assente) e organismo pensante più astratto e vuoto, espressione d'un nuovo universo e con esso d'una nuova musica (in assenza). Paolo Ferrari
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