Paolo Ferrari
Trasformazioni
in-morte assente
(a-Celan
in-Raddoppio assente)
1998
Qualche
indicazione per il lettore-interprete circa il metodo del Raddoppio
in-Assenza (a-Célan) in "Trasformazioni in-morte assente"
Il Raddoppio in-Assenza è un metodo-tecnica compositiva che ha origine
dal campo musicale e, specificatamente, dai principi del nuovo a-sistema
musicale in-Assenza proposto dall'Autore di questa raccolta.
In musica il Raddoppio in-Assenza si differenzia dal Raddoppio convenzionale.
Questo si definisce come duplicazione d'un evento simultaneo di un suono o di
una melodia, all'unisono o a intervalli di una o più ottave [...].
In armonia indica la ripetizione simultanea di uno dei suoni costitutivi d'un
accordo, all'unisono o all'ottava (dall'Enciclopedia Garzanti della Musica).
Nell'asistema in-Assenza il Raddoppio è definito come intervento
d'una linea melodica in tempo simultaneo su una linea preregistrata ovvero in
corso d'esecuzione, dato il quale la linea cha fa da base - linea 1 - assume,
raddoppiata in-Assenza, un ulteriore senso di a-complessità astratta,
essendo stata trasposta in un contesto ulteriormente ricco di elementi propensi
a rispondere ai princípi relazionali dell'asistema in-Assenza.*
In ambito poetico raddoppiare in-Assenza
comporta rivolgersi all'idea compositiva del poeta, situarsi sulla soglia
dell'attività da cui è generata l'evidenza, che è la scrittura del verso con
i suoi ritmi, la metrica, l'intreccio tra forma e contenuto. Così fatto, oscillare
con moto basculante in accoppiamento con le sospensioni che l'atto pensante
produce nel farsi permeabile alla realtà in (a-)trasformazione generatrice
di poesia attraversata in ogni suo tratto da una costante pari a(l) nulla
(in-Assenza).
Questo insieme rappresenta la matrice - la linea 1 di base - cui si guarda (e
ci s'intreccia) per l'eventuale raddoppio in-Assenza, quando esso sia
possibile.
Célan (ce) lo permette: raddoppiare il suo atto pensante s'è reso attuabile;
i suoi ritmi, le forme, le cadenze, le sospensioni indotte dai suoi versi, il
contenuto adeso alle forme, nel modo altamente complesso e libero da vincoli
per-analogia semplice, invece aperto a vincoli per-differenza complessa,
ha facilitato l'ingresso d'un'altra attività - la linea 2 in-Raddoppio
- che è (rappresentata) dalla raccolta che segue.
Sottostante a questa evidenza in-Raddoppio riteniamo stia l'assenza,
l'ombra chiara, delimitata, ma senza contorno, calco in-Raddoppio dell'atto
pensante e poetico di Célan. L'attesa drammatica d'una fine, contenuta nei versi,
ma anche il loro respiro continuamente dischiuso nel farsi e confrontarsi fra
loro oltre le connessioni del pensiero consueto: e, al medesimo tempo - nel
tempo ultrarapido, ma anche quieto e fermo, ma non fisso, dell'alterità -, l'interazione
in-Raddoppio astratto e assente - data l'oggettivazione d'una
realtà in-divenire; il farsi poetico in qualità di testimone di parole e di
senso - e dei sensi ulteriori (vedi il segno specifico del trattino-testimone
di alcune poesie) -, si spingono sui margini d'un differente attraversamento
della morte e del nulla con l'aspirazione a un approdo su rive invero improbabili,
ma ricche d'altro senso, qualora s'adoperi il giusto salvacondotto.
E' riscattabile in tal modo la terribile malattia schizofrenica - apportatrice
di distruzione e di annichilimento senza pietà e senz'appello -, il corpo mortifero
che l'olocausto dei campi nazisti ha fatto emergere nel mezzo dei tessuti che
la storia di Homo (s.) ha comunque tentato d'intrecciare? Si può prevedere
che l'attività poetica, il suo Raddoppio in-Assenza sussistano quali
strumenti di avvicinamento e luogo-tempo di eventuale accoppiamento
(Raddoppio) perché una chance sia data a favore d'uno sviluppo di uomo a
uno stadio più astratto ed evoluto (Homo-abstractus), un uomo meno vincolato
alla sua matrice obsoleta e schizofrenogena di essere (vivente) tuttora fissato
nel groviglio d'una natura tanto poco flessibile, così povera d'astrazione,
satura di materia in-eccesso?
P. F.
(1)
Transire
(a-Celan)
Non avendo che te, io
nascerò nel-nulla che
credo non frammentato.
Sottile-sottile in-famia
in cerca di lode
spariscono (attraversando me) incupiti
con le briglie al ven-to
turbinoso.
Patto con il cielo-tremante,
razionale di-rimando.
(2)
Non-io
La lentezza umana morì
tra le braccia-vogliose di
una vita-morte buttata-là.
Mi domando se
l'umiltà possa agire da
ri-medio alla colpa del nulla
e dell'accadere futuro.
Esisto non-io in-mezzo (a) loro.
(3)
A lunghi passi
Tra me e-te
lo scampanellio della via
d'Oriente compita dolore.
Fa però vere la vita e la-specie:
la culla complessa
nell'immagine dell'Io-coinvolgendo
la natura di codesto narrare
impervio e vasto nel-corpo.
Con la-morte accesa nella
(mia debole) luce a-sinistra.
(4)
Levigato in-umano
Docilmente
la peste
bianca-nervosamente
tace-tacete e
lividamente
dorme il sonno non-Rem.
Fiato, fiato ai tamburi:
rullío della povera tensione
contro la minaccia
la creazione
anticipando il figlio-
il figlio morendo
nel fiume.
Cosmo ... intirizzito il-capo
dal di-dentro.
(5)
Prego-che (canzoncina)
Prego-che il
nulla non
sfilacci in-crudeltà
fiocchi di neve e
travi, qui e là.
Giorni felici ...
mani di-fata.
(6)
Lodi (di) uomo
Mentre rimango, mesto
chino al ventre, piacere
nascita incolonnata
nel corpo a piombo - chino.
Materia - gracile
mista al fine a
lambire la-mente,
non ho
il tempo, non-ho
colpa remota
lemme lemme scavo
attorno ad Homo.
Tra i miei fidi
i miei fidi, sinceri
ominidi hanno
occupato verde maniero
di mente-in-mente, all'
attacco del mio volere
ma non-ho me
non-ho-me.
Curando il cervello-mente
di donna ho-cucito
atti dalla terra al cielo
disgiunti.
(7)
Ulivi
Con mio vicino
mio-vicino sta splendente
le gocce scendono
al mare, prima che
io possa trovarlo
tra le mie-le mie e le sue
braccia non-murato.
(8)
Il male
Ho paura che
s'immerga entro
la faccia del-male.
Non ho-finito
non-ho ancora
messo-da-parte, unita
la densità di memoria
di parole, di nomi
abbandonati
al peggio-stavo
per farlo.
Ragiono passo a passo,
consigliato per bene.
(9)
La legge dei morti
Esposti alla legge
di chi morirà,
morto uno-chi
separerà dal movimento
le due facce
opposte come stabilità
del nulla-io traccio.
A mano a mano che
m'incanalo dove
si spegne e muore-ho
ferma la mente
Messiaen, il musicista
possa egli
a-secernere
la quantità in-tasca
del tempo.
Ch'io invoco, ch'io
mi precipito e mi
preciso.
Sepolto lui in me, celebra
la durata illimitata
del tempo minuscolo: d'un
solo-giorno.
(10)
Levità
Sovrumana morte
di-luce.
(11)
Lógos in-esempio
Mente-mente (di) dio
dal busto in su,
come lucchichío ignorante
di-uomo non-assoluto.
Cadranno vespri e-
vespri e ideogrammi-
nota di significazione
nel mare
di-levante quale immagine
negativa di ciascuno
quando impara a-imparare
a-separa-re.
(12)
Fermagli
Frantumi sulla levigata
Installazione in-Fabbrica,*
in mano a te che mi
richiami all'ordine-due
volte; due-volte all'ora
che-chiama alla morte
bislacca: mentre dormo
tra me e-me; tra me-e
me.
(13)
In-ribellione semantica
Affermare che la lingua
parli e-dica, e rimproveri
la tua chiarezza-non è
fisicamente possibile.
Ho parlato di te, mia madre,
mia-figlia, ognuno nel
castello della sua faccia a
cremagliera.
Non ho mai né-sentito
né origliato alla porta
tinteggiata dall'U-F-O.
Mi-sembra che attanagli
la mente la chiarezza del
sentimento non-umano; non
necessariamente-umano come
si dice-a partire di qui in fila
per uno-singola l'espressione di
mente
singola
al-venire (ventre) mostrando l'incongruenza
della decisione al corpo della
morte in-miseria.
(14)
Errori di trasformazione
Circa la negatività del
male-in male, ho paura
che lui non ami
a sufficienza
il venire-ed-andare senza
scopo del sentimento
irradiato come fermaglio
del tempo dove
si trova a cercar-si-a
cercar di sé-mandria
irradiata dai campi
di Sterminio come
allucinazio-ne soverchia.
Credo d'impossessarmi di
chi ha perduto l'onore
e-la-vita.
(15)
Nel-cosmo funambolico
La legge di chi ha ammesso
la colpa
la-colpa del generare-in
umana-voglia,
io-credo
io-mi-stordisco
ad-imitazione di-chi
con-il-gas
poco nel poco-è morto
perché afflitto
dalla pena-inconscia-
non conscia
a sufficienza per-permeare
la pluralità della
stazione
dei morti non-visibili,
non udibili.
(16)
Notte e-giorno
Era per i morti
(era) per i-vivi morti
coperti dal nulla, che li riempiva
senza-sosta.
Generando illusione sui
margini della suddivisione
del luogo di vivisezione come
rilievo assoluto un-
assoluto
non pavido u-mano
che ritorna
ricicla la
la morte la
morte
la sente
come vita che s'impianta
a strascico
dietro la testa.
(In Raddoppio a Celan)
(17)
Notte e-notte (1)
Ma-non-è
sotto, non è
generoso simulare
la meta
per i pellegrini di-ritorno
andata-e-ritorno
a Milano
a Siviglia
a Berlino
a Madrid, in Castiglia.
Attraverso me-ho-il-senso
di starmene il-seme
starmene con-i-piedi-
con-i-piedi
sotto l'arco della vita
a-predicare
i vinti, le Sconfitte, più-
o-meno
dalla fine del mondo.
(18)
Notte e-notte (2)
Lettura attenta del
tuo affetto-impazzire
l'affanno che prende sul
dire la cosa.
La cosa-nel verificare
l'assenza d'Europa e
dei suoi averi.
I senza-tetto, intensi-
averi.
Le mille risorse pronte
a sostenere
il pensiero che-s'irrita.
Irrita il pensare nel vuoto
e-vano
lamento che termina
subito frenato, rivoli
di fumo dalle capanne
quando sentì scendere
il caldo nella gola
attanagliata-dal-pensiero
aperto a-niente.
A parte a-niente, lurida
esperienza del
soffocamento a-fior
di-pelle.
Nuda parola et-cetera.
(19)
Mente mortale e-non
Ho-coperto il suolo
Ho/coperto-il suolo
uccidendo il serpente alato
a-fianco del-tono
abbandonato alla-verità non
spicciola.
"Ombre dell'inconscio": sperimentale
fatica tradotta in fiumi
della notte-malattia della
notte-leggero u-mano
con-cosa
mia-madre: mia-tavola, mia
zavorra-alla
gola, calda la morte
mi gelò le vene e la-testa
a-spartire rievocazioni (di) tracce
da-tracce: pelle
alla caviglia, desiderio di-
ripetere-alla fine-fin-e
coprente spirito che vacilla
alla morte in bocca, portare
nella notte al risveglio
notturno-senza occupazione
senza-fatica di
ritorno; di ri-torno
torno alla
gioia della se-parazione
non-attiva, pietra come
ho già conosciuto: tramite i
passi che la mente ripete
ripete a strascico, volontariamente
su e-giù (l')appetito-piacere
piacere-appetito conforme
alla mor-te: mor-
te
attutita dal gioco alimentare
nell'intervallo d'una pausa
insieme alla pa-ura del fisico
quando fui abbandonato
in-mezzo ai fiumi del corpo
che brucia assalito
dalla mente-che-lo divora in-
mente; in-mente mortale e-
non.
(20)
Freddo apparente
Fuori fa-freddo: c'è
spazio lungo le maniglie del
primo albero fiorito
nel-tumefatto-scorrimento
d'una sagoma d'uomo
a cercarmi
ferito e
tatuato dai disegni che
ho già più volte dal
principio scritto/come
uomini in-me che mi
hanno identificato
uno-di-loro s-radicato
tener ferma mia-
soglia diversa
del-rumore indesiderato
non-ho-più-quasi-
vergogna-d'essere-già terminato
in-mezzo alla suzione
al riflesso non-terminato
non ancora definito in-
mezzo ai timpani leggeri e
leggeri come le foglie di
quell'albero fiorito
che ha tanto-spazio all'aperto
permettendo che passi
di qua e-di là apparendo
senza-materia, suggerendo
il-nulla: il-nulla che
mi porto dietro e-dentro
attraversando la mia-materia
la mia diversità onorevole
il mio nome-non finito-non
elegante, durante le giornate
le-notti intorno alle quali
appoggio i visionari esempi
di cosi-tà, di alterazione
appena-appena più sensibile
della linea cui la traccia
di vita (e di morte) è iscritta
per durare in modo
subliminale-mia stessa
estensione in-esistenza.
(21)
Mentre mi-tengo al
gancio del tempo nel
marmo che mi dice di
stare in-pace; fermo io so
di non accendere nulla che
sia differente
da quando egli bambino cercava
nutrimento il giorno-al giorno piccino
affievolire il senso
il-seno materno
lei attraversare il-campo e
la fuga dal mondo di un-giorno
capitando ad esi-stere in-fila
in-ordine capo a-capo
linee furono grigie, linee di
morte, morte trasfigurata
oltre il balzello dovuto
dichiarato dal cervello di
bimbo non-mio-predecessore.
Allora lo so: lo inserisco tra
i fogli che scrivo dal bianco al
bianco; dal centro alla-periferia, in-mezzo
alle ore che stanno ferme, più le conosco più
stanno ferme; immobili per
non sentire nulla del
cambiamento che scrivendo metto
senza indicare il
principio, la-fine, la morte
che monta
il grigio sessuale indirizzo
del principio e della fine perché
in esso giace morto
morto in-mente, in-mente
confitta nel corpo armato.
"Ho visto le mie-case,
i miei steli-verdi".
P. Celan (P. Ferrari)
(In-Raddoppio)
(22)
Trasformazione in-morte
a P. Celan
Non hai mai perso nulla dell'
Osanna-tremulo stimolo
dell'O-sanna
tu che t'inchini alla vigilia
della fragile esternazione
idoneo a soffrire di nulla: soffia
tre le mani congiunte a
dettare la parola
ché io metto tra le righe sopra
e sotto-(subliminalmente)
a nascondere il muro della
più disumana tristezza-fior
di-tristezza: il prendere per
mano-verità
distingue persona nella-persona
ottime giornate trafitte dal-
vagito-dall'inerzia, dal vomito
non sofferto in-bambina
inadempiente.
(23)
Non ho più visione
del corpo-sano
tralasciando gli schermi
bui della-landa
mistica in-giubbotto
pallido oro sterminato.
(Contenitore)
(24)
Grigio-occhio
Ho scoperto l'occhio grigio,
l'occhio separato dal fondo
allupato verde-grigio nel
chiuso della catarsi-
della-catarsi: non usi la memoria?
Non senti il girare nel corpo
fino ad ora interrato
mondo nuovo-testa in-casa
dove stupendamente
attivo nell'immagine prometterà
di non
separarti dal curioso
lumicino-quieto in
vivo-solitamente sciocco
in-morte che-ama
la materia solida dello spazio
la forza che ti promisi?
(25)
Ho pianto sui-rami
Ho pianto sui-rami non-verdi, ho finito
appena di-dire la verità
non unica al fondo
della parola: con ciò
denuncio il male della
natura-comprendo-il male
della natura-la baracca
violentata dalla neve in quell'inverno
in cui vissi due-volte, due
volte di-meno con i corpi
a pezzi-sul muro-abbracciati
alla fonte del ruscelletto atteso
dall'eco del mare, potente e profonda.
(26)
Cornice giusta al-macello, netta
la forma del corpo a-servizio
della faccia
ri-scrive il mancato dolore
dove potrebbe anche
lasciarsi libero
di non-nuocere, insomma
sul capo e-oltre.
Pelle-nera
Nell'Essere di-meno
(27)
Mándala in-vita
Trasecolando tra le orme d'
ombra
un'ombra-appiattita, un
poco severa
giorno e notte, nel-giro
in-anticipo:
c'è da perdere la vita!
Della vita-in-vita, marmo-di-sera.
Mándala-in-vita, memoria
idonea a scuotere l'a-mente
ora che è l'ora di tralasciare
giorno-nel-giorno, vita poi-
vita
come tu stai scorrendo
la faccia dei paria
oltre l'umano.
(28)
Stretto-nella mente
Stretto-nella mente
il ritorno dell'idea
prova il Dasein
chiedo
chiedo
di-tacere il nulla in
guisa di-asino, di
parte seconda della
Commedia in via di
definizione
Parola spenta
In più dell'anima che
si piega all'esperienza di
uomo uno e trino.
(29)
Nel Tempo d'amore e di Nulla
Lo Sterminio d'un popolo
di-guerra, evocativa lacuna
mi ricorda l'identità
non-strutturata, quieta
di-ritorno al-giudizio-
giudizio che prova
l'emozione non-sorda.
Non è umana la-vita
non muore la vita, essa
non muore in-vita:
tempo uguale al cessare
dato il tempo esso-organizza
il sinonimo nel
morire già quasi perfetto.
(30)
Impaludamenti soverchi, ricerche
di chi? In-chi?
Sepolture dolorose e cenni
del capo al sole.
(31)
Già dalle prime ore del pomeriggio
a colpi ritmici
dell'affetto
presente-all'affetto, perché
egli non sa più
dormire a causa delle ferite che
il calore inconsapevole della notte gli
ha inferto proprio nel-mezzo
del torace del vinto in-
vinto. ATTO del TEMPO
repentino ...
(Il) tempo
(32)
Il morir-bene (Mandala)
Attorno ai-morti
decisamente attorno alle-fini
ingloriose disumane
della specie vivente, pur
ci sarà evoluzione che
separa-e-unisce
il morir-bene e il nascere
di nuovo,
quell'attimo
senza
necessità?
(33)
(La ragione)
Ho mutato il giorno
corpo guida della-realtà
amica sopra ogni cosa.
Alla fine, alla fin-
fine giocherellando
tra le dita
non ho potuto più
restare attaccato ad
alcun albero, che mostrasse
di dire le parole vivibili
visibili
nel nome della ragione
ormai povera e
sfinita.
(34)
Indurrai-il futuro oltre il modesto cantare
Cenere, cenere, cenere
dato-il tempo, (ecco) la scoperta
della modesta regina tra i dirupi-
(Mozart:): emigrar alla
terra dal dolce declivio.
Utopia!, senso di lutto e
calorosa esperienza priva
di corpo, priva-di-corpo, ho
saputo perire senza-dire
non pronunciar la parola
che finisce-finisce nel
lutto-piangerai il pensiero
che s'esprime oltre il muro
di cinta. (Piangerai).
Indurrai il-futuro.
Indurrai la storia oltre
il-modesto-cantare.
(35)
Senza fiato-di mezzo
Non dormo-più, e
non dormo più, chiusa
in faccia la virgola
perpetua del fianco
cui accedere senza inganno.
Ad ogni ora, ad ogni rin-calzo allude
la morte-mia-minaccia
acchiappando sentimenti
di bene e di
soavità - senza fiato
di mezzo.
(36)
(Scienza e paradigma del tempo)
Non ho ancora diviso
la minor parte dal generale,
esperimento dell'universo
che assomma a due le
radici. Modi né rapidi
né sincretici, non ripetitivi abbastanza
da partecipare del luogo
del disincanto,
fiori e giochi e morti
e nascite e morbosità immani,
fatiche del nulla
che si fa accogliente per spegnere
la felicità dell'attesa
del traguardo:
in ciò il combaciare
dei punti
sgomenta il piano,
urta il volume,
apre il palazzo, svela il mistero,
ne raddoppia il controllo
ansimando ... e
alla fine oscillando nel finire così si conclude
eternamente il giorno. Ira verrà
senz'evidenza alcuna ...
(37)
Il puro suicidio
a Celan
Notte-poi notte
famelico traguardo del-tuo
idioma
mai simile-a-restare.
Tenace richiesta
di-levar-di mano
il corpo nato dai
resti d'un teschio
il tesoro del dolce
asserire; arrivarono
in-tanti e li lasciai andare.
Non è possibile tentare di-
nuovo. A capofitto come
un bastone di-legno.
(38)
Una tragica vita
Ho desiderato il fuggir dalla pietà,
pietà del senso a causa del-vero.
Si udivano lamenti e reiterate
violenze là dove il tutto - il lutto -
sta chiuso nella distanza separata
dal filo-di-morte.
Della morte non tanto la dimora, l'avrei voluta come-stella,
ridente stella
che attraversasse senza-negare
il campo imbevuto del silenzio notturno.
Al di là della fulminea barriera mi produssi (io) nel-corpo,
in equilibrio sull'imprecisazione
più che mia
la volontà era quella degli altri
di non-comunicare mai più: gli aguzzini conteggiati
in-forma di vita, di assenza di
morte. Il giorno se ne stava fuori dal binario
della routine
radendo impudico più tardi il villaggio umano
afflitto dal tempo
scandito dal ripetersi de' corpi.
(39)
La traccia del pane
La traccia del-pane
dell'osso di cane
dopo, subito dopo
il vermiglio-tramonto
s'intrattiene con l'esperienza
vivida di fine. Nella fine
della-fine.
A Celan
dopo-Celan
(40)
Passiva la pena, il male di ritorno
E' tardi nel giorno
passiva la pena.
Può sembrare un tema
irrisolto
la febbre del male
il male a coprire
la-mente-tenace.
Cálati a fondo
a contrastare l'invidia
appesa al filo
che-ruba-la terra
il lavoro la carezza
sospesa-il colpo di mano
il soffio timpanico della pazzia,
o liceità di uomo maturo, compatta
raccolta d'uomo-impudico.
(41)
Sospendendo-dolore
Entro l'anno-breve in
termini di sconfitta.
Mi sono occupato di te,
mentre sospendendo la fretta
al dolore - cupo dolore -
risentimento pari-allo-zero
fai finta di spiegare
a-te qualcosa della morte.
Non-di-troppo la lusinga-vuota.