Paolo Ferrari
Anti uomo anti morte
1992
Esperienze
Per chi vince
o, ooh ....... travagli e
medaglie su per la salita,
lungo la quale c'incamminammo.
Ho visto l'attualità e il perdono.
Sono poi scomparso, oltre le mura del suono.
Espressioni
Per caso, l'ascoltai.
Senza parole.
Era diverso da ieri, dopo il sonno e la luce.
Attraversare la strada, il fiume onnipotente,
di là osservare, a lungo, senza sosta, il piatto confine.
- E poi, mi daranno vita? -
Realtà
Un'ombra; felicità
di uomini.
- Lo conosco e di nuovo lo saluto - .
(Come incontrare qualcuno).
Per un attimo,
conquistai - toccandolo -
lo spazio che mi stava di fronte.
Fuggevole fu l'incarnazione.
Somiglianze
Simile a lui,
- Va bene - .
- Non togliamoglielo - .
Mi parve di quella soavità che s'afferra al pensiero.
Uguaglianze
Per lui che mi cerca
per chi ha forza e
calore.
Non tanto per i sogni sdolcinati
o le grida meccaniche del dolore:
no, non per nulla,
neppure per la festa, nè per gioco.
Si fa presto - fa male -
tendere le mani
senza tempo.
Suoni
Il cinguettio - appena nato sopra il tetto -
mi spinge a guardare oltre il cielo.
Già da due settimane almeno
l'ho udito cantare con me.
All'aperto
Ho assorbito la sostanza di morte.
Ne sono uscito sanato.
Ora odo
sopra il mio capo
inusitato il gracchiare della cornacchia
al quale, per ora, non rispondo.
Come la vita
Lì per lì l'ascoltai
attento.
Tracce rivestite
di nere querce scorticate
dal sole.
Non ho entusiasmo
nè per quanto riguarda le nascite
nè per l'inconcludenza della morte.
Perciò, dal mio posto
ch'è unico e solitario
m'arrischio a creare esperienze nuove
che sono prive
di mondo.
Anti morte
- Indicaglielo tu - .
- No; non occorre: ormai progredisce da solo - .
Mi parve
sui due piedi
fatto di quella soavità
che s'afferra al pensiero
avanti alla soglia
oltre la quale
si muore.
Essere
Se il mondo esiste
suvvia, scardina la mente
perchè le cose finalmente
non sono.
Chi io sia
nel vostro assente, io creo
amicizia e luminosità
nel tesoro
del dolce avviare.
O, ooh, lungi da me soffiare nel nulla
chè, pago di vita,
salutando m'allontano
a creare
un attimo
di realtà.
Piccolo poema
Come un canto
Materialmente
ho visto disegnare
nel perfido silenzio
una casa, un ........ vetro.
Trattenuto è il giglio candido
patisce dei sogni
ogni vostro sentire.
Orsù, la mente
si spenga.
L'allucinazione smetta
di pattuire
pensiero e dolore
in cambio di vita
fatta di forme e menzogne.
Ce n'è abbastanza!
Luce sospesa, oltre
il filo dei tetti
materia in eccesso
spirito, pallido spirito
spenta è la ragione,
non ha la parola.
Ho chiamato a raccolta
i brevi miei istanti
dell'illuminazione
uno per uno.
Ce n'era a sufficienza
perchè l'intera estensione
di uomini e cose,
di dei, di rivoluzioni,
di esperienze
di contrattazioni
finalmente trattenesse il respiro
al fine del nuovo sentire.
Andate e pensate.
Non raccogliete; nulla
fate se non calarvi
nel profondo
silenzio senza quel senso
imperfetto ch'è fatto
di mondo.
Ruotato in se stesso
il genio
il corpo che nasce.
Pazienza; la notte
il giorno
la poesia
la stanza dei poveri
il battito del mare.
Battere nel capo la campana che semina il caos,
la serena costellazione
del cielo,
la voluttà che sorge da Terra
da dove
sale la voce del passero.
Adesso: figura dell'Essere.
Pazienza; si ferma; è
eterno.
Senza le mani e le braccia;
gira rigira la traccia del vento.
Come un'onda l'ora è passata
alla vigilia dell'Eros.
Componi; sottoscrivi! stavano uomini
abbracciati
accucciati
senza ossa, senz'idea
entro il vallo di Terra.
E' visione del sonno
è espiazione di morte.
Nuovi nati,
sollevati oltre
le vertebre dell'
animale
pur imperfetti
i sentimenti con i quali
confrontare la specie.
La casa; il vetro.
Quali case; quali gigli?
quale animale;
quale finestra aperta.
Da lontano, di sotto
sale il vuoto
della caverna.
Senza audacia
senza emozione, nè ardore,
senz'idea, senza confronto con la ragione.
Si spegne già
s'impenna in quel campo un iniziale fiocco
della più ampia compassione.
Mi ospiteranno ............
Lo spero, lo voglio.
Lo induco; lo assommo.
Li vedo (uomini fiochi)
Li sollevo
Li contengo
Non sono.
Essi sussultano
un poco.
Libertà
E' insopportabile quant'è
intenso
vivere
quando
la materia nasce
nel vuoto, libero spazio,
nel tempo che accoglie le cose
non c'è giorno, non c'è notte
non c'è morte.
Io resisto.
Il tragico
M'illumina
non c'è cielo
non c'è terra.
M'illumina
le gambe, il sesso,
mi stringe.
M'afferra il pensiero.
E' tragico, dolce l'annuire.
Velocemente fortemente m'estinguo.
