Dell'accoppiamento
morte-vita e linguaggio
In quanto esseri - nell'esser morto - parliamo: il linguaggio
è espressione d'una morte avvenuta passo a passo nell'evoluzione
del vivente. S'ode tuttavia fortemente nel linguaggio umano la
traccia residua d'un'estinzione che non ancora ha avuto luogo
entro il vivente: così il vivente e il già morto
convivono, e a causa di tale convivenza non sufficientemente adempiuta
- priva della necessaria presa di coscienza - nel loro imperfetto
accoppiamento espongono nell'immagine d'un mondo esistente e rappresentativo,
la speranza d'una vita e d'un'idea cariche d'angoscia e d'irresoluzione.