Piazza in-Raddoppio Assente
"(...) Appena al di sopra, o al di sotto,
ovvero un infinitesimo passo al di qua, al di là del reale a cui il pensiero
e la vita e il mondo hanno corrispondenza, non c'è nulla (Pausa. Si flette la
voce) Non quel nulla che è vuoto e spaventoso contro cui tutti invariabilmente
prima o poi s'imbattono; (con voce tersa e brillante come per accogliere un
nuovo nato) c'è una sorta di nulla, da poco scoperto, un nuovo generato, un
universo increato cui non urge concretarsi, esistere, finire. (Pausa). E' un
universo che non sarà mai come ce lo siamo immaginato ... (con sospensione)
. Non è una cosa e non è la perdita di quella; non accumula, non ingombra; vive
e muore - né vive, né muore (un mistero); mai è fisso, nulla stabilisce dapprima.
Non gli occorre l'esistere, non ha necessità d'essere pensato. (Pausa). E' il
luogo d'un nulla compiuto, un 'buon infinito' più grande d'ogni infinito. (Con
ampio respiro. Poi accelerando). Qui non ci sono né terra, né mare, né luce,
né ombra, né cielo, né stelle. (Pausa). Non uomini, non piante, non animali:
qui è cessato il morire della cosa concreta. Non ci sono né essere, né avere;
non c'è invidia, non c'è possesso, non odio, neppure l'amore non consapevole.
(Pausa).
(...)"
(Paolo Ferrari, Astratta Commedia; Prologo "Prima dell'accesso")