La città in-Assenza
Lo stato vuoto (germinativo) in-Assenza, quale utopia (etica) realizzata
1 a. La città del III Millennio è città-luogo in-Assenza: è antecedente astratto, (a-) luogo preparatorio dello spazio sanato (spazio vuoto in-Assenza), a sua volta incline alla cura di chi vi abiti (spazio terapeutico). b. La città-spazio(-tempo) in-Assenza è l'entità che ha appreso a divenire e trasformarsi in quel vuoto idoneo a connotarsi quale spazio(-tempo) vuoto (beante) in-Assenza. c. Beanza dello spazio: è proprietà-condizione di siffatto spazio-tempo vuoto. Entità capace d'essere luogo reale incline alla cura di sé e di chi lo abita - non ha esistenza a priori: non esiste di per se stesso, indipendentemente dal fatto d'essere pensato - incluso entro sistemi complessi in modo adeguato, così da perdere dell'ingombro (materia indifferenziata) da cui solitamente l'oggetto concreto (della vita e del mondo) è occupato essendo cosa naturale, privo di capienza in-vuoto assente. d. Non esiste alcuno spazio (che sia valido ad essere adibito a luogo architettonico) indipendente da un'attività (specifica astratta) che lo renda sgombro della concretezza indifferenziata del (suo) stato naturale. e. Occorre che lo spazio acquisisca la qualità di manufatto. Nel caso particolare che divenga ulteriormente spazio-tempo (manufatto) in-Assenza; spazio idoneo ad essere (a-)luogo della cura (di sé e dell'altro). f. Lo spazio-tempo in-Assenza è la nuova condizione etica - oltre che luogo d'un'estetica che si rinnova; è idoneo ad essere catalizzatore nonché contenitore astratto della nuova realtà (a-)relazionale e (a-) strutturale, di cui H. abstractus, espressione avanzata (e astratta) di Homo sapiens s., è testimone e artefice (architetto). g. Lo spazio-tempo, non-ingombro della propria indifferenziata matericità di origine animale - (la) tana, (la) coazione a ripetere - è detto in-Assenza e assume l'(a-)forma e lo stato entro il nuovo (a-)sistema in-Assenza. |
2 Proprietà dell'asistema in-Assenza a. Lo spazio è vincolato alla variabile tempo di tipo speciale: il tempo è astratto; è affrancato dal suo divenire materiale - freccia direzionata del tempo; non eccede tuttavia nell'atemporalità, quale sospensione della sua condizione diveniente, ma acquisisce la proprietà d'un divenire sine materia temporale. b. Il tempo è svuotato, ma non sospeso: il tempo è (oggetto) vuoto e astratto e interagisce con uno spazio che diviene atto ad essere vuoto, affrancato dall'antica matericità indifferenziata d'uno spazio in eccesso concreto (non elaborato da un pensare consapevolmente astratto), capace di dar luogo al nulla in-Assenza: spazio vuoto (a-)generatore d'ulteriore divenire [di spazio-tempo non occluso e non inibente l'attività complessa e astratta d'un organismo relazionale capace d'ulteriore astrazione cum-affectu e cum-intellectu (in-Assenza)]. c. Lo spazio-tempo della città futura - connotato da un alto livello etico, in quanto (a-)luogo vuoto e di compiuta astrazione - è idoneo a interagire con attività (nervose) superiori capaci della proprietà in-Assenza, catalizzatore d'un nulla astratto, incline alla differenza (ab-soluta). d. Lo spazio in-Assenza è spazio in-differenza: la città futura - città in-Assenza: città in-Raddoppio assente - ha tendenza ad autogenerarsi entro la differenza che è a-luogo della trasformazione costante, costantemente disposta in-Raddoppio. La comunità degli abitanti è entità complessa capace di architettare l'oggetto vuoto in-Raddoppio che, disposto entro la trama degli oggetti e delle relazioni concrete-astratte della città, lo elaboreranno secondo una costante nulla (costante in-A), incline a generare spazio in-Assenza, affrancato dalla ripetitività alienante (coazione a ripetere) dell'attività d'un corpo-pensiero non evoluto in-astrazione. |
3 a. La città futura non si pone quale entità già realizzata nel concreto, ma è luogo preparatorio (antecedente astratto); esso è vólto alla individuazione dello spazio-tempo, vuoto di se medesimo, onde dare inizio alla tendenza autorganizzante che s'instaura in seguito all'interazione tra gli esseri astratti - capaci dell'attività complessa in-Assenza - e gli oggetti non (più) cosali, d'un'architettura e d'un'urbanistica, scorporate delle loro obsolete tracce di ripetitività, coazione a ripetere, d'un mondo in-superamento, in via d'affrancamento (liberazione) dalla necessità d'un mondo naturale-animale in eccesso ingombro di morte concreta (di cosa concreta, priva d'interstizi anti-schizofrenia; schizofrenia=frammentazione in eccesso cosale con tendenza all'occupazione di corpi-menti e realtà non sufficientemente oggettivati, non ricchi di complessità in-assenza e non pacificati). |
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