Il tempo
(atto astratto) dell'estinzione (astratta) nella musica dell'Assenza
La
Musica dell'Assenza è musica sistemica (in assenza): ogni
nota, ogni accordo, ogni frase, ovvero la composizione intera
debbono essere pensati ed eseguiti secondo una concezione unitaria,
per cui ad ogni elemento corrisponde un altro, lo determina e
ne è a sua volta determinato. E' inserito in una dimensione
del tempo peculiare, detto tempo dell'estinzione. Ciò
significa che ogni singola cellula della composizione nel momento
stesso in cui risuona - si mostra all'evidenza - è idonea
nel medesimo tempo all'estinguersi (astratto) all'istante (simultaneamente
è il mostrarsi del fenomeno e il suo essere finito).
L'interprete
dovrà tener presente durante tutta la fase dell'esecuzione
che il suono, simultaneamente all'esistere e al porsi, sparisce
disegnando in siffatto luogo della sparizione-estinzione uno spazio
che è 'vuoto di suono'. Siffatti vuoti costituiscono
le cellule di anti suono, il cui intrecciarsi dà
luogo al senso fondamentale dell'intera composizione, senso che,
pertanto, sottende all'evidenza (dei suoni e delle loro relazioni).
L'esecutore deve apprendere che in ogni cellula sonora nella Musica
dell'Assenza - musica astratta -, oltre alla durata temporale
ad essa assegnata dalla scrittura notazionale evidente, è
implicato un tempo non evidente, detto tempo dell'estinzione,
per il quale i suoni e la correlazione tra essi hanno una durata
legata al modo del finire, del terminare, dell'estinguersi
del suono medesimo (in astratto).
Ogni elemento
della composizione è nella relazione con l'altro e con
tutti gli altri in un modo per cui il singolo evento si relaziona
con gli altri nel momento stesso in cui esso si estingue
(è vuoto). L'estinzione del singolo evento sonoro definisce
il campo e lo sottrae a una relazione imperfetta, per la quale
solitamente gli eventi (sonori) si correlano (imperfettamente)
non finiti. Non in quanto finiti.
Il tipo di
correlazione che si attua per suoni e per rapporti tra suoni
finiti è chiamata correlazione per assenza o per
distacco.
Data tale correlazione
il suono - di nuova capacità percettiva e d'elaborazione
- mostra la proprietà dello spegnersi della sua vibrazione
evidente; con l'attuarsi del suo venir meno si realizza il legame
significativo con l'altro e con tutti gli altri eventi (sonori
e non) in assenza.
L'interprete
dovrà fare in modo che i suoni - la nota, l'accordo, la
frase musicale - si mostrino secondo una proprietà peculiare
che è quella dell'assentarsi - venir meno - nel
momento stesso in cui essi incominciano a manifestarsi - affermarsi
- tramite la proprietà vibratoria.
L'interprete
entrerà nella relazione (assente) con la musica
che deve eseguire in un rapporto nel quale è anche distaccato:
per ciascun suono - cellula, frase o struttura musicale - esistendo
un legame (assente) con il successivo e con l'intera composizione,
è implicato sia il contatto (assente) (la vicinanza)
sia la differenza (il distacco): non deve prodursi fusione
tra i diversi componenti. Ogni componente è definito in
se medesimo (concluso e attuato) simultaneamente al farsi dell'intero
campo musicale.