Note introduttive
a:
In-abstracto
complexu: (l')attività della musica
per 2 pianoforti e 8 mani
In-abstracto
complexu: (l')attività della musica
consta di quattro Stadi sovrapposti, ciascuno dei quali riferito
a un esecutore:
1.Ogni
Stadio è, al medesimo tempo, autonomo e interagente in modo
reciproco con tutti gli altri.
2.Ogni
microcellula compositiva ha esistenza specifica di per sé
contemporaneamente all'interazione con tutte le altre, assumendo
in tale (ulteriore) contesto la valenza peculiare di sistema
(a-sistema) a intreccio complesso (a-complesso)=in-abstracto complexu.
Cellula musicale è il singolo accordo,
il singolo frammento melodico, il singolo gesto, il
singolo Stadio ovvero la complessità della composizione
nella sua interezza: la composizione ha struttura concettuale
ed espressiva del genere olistico [sistema (complesso) unitario].
3. Ciascuna
cellula manifesta uno specifico modo espressivo ed espositivo (activitas),
detto affettivo: ciò indica che ciascuna unità
- di cui il pezzo è composto, secondo la caratteristica della
non subalternità, della libertà di (ri-)suonare in
autonomia - possiede la proprietà di essere generatrice di
ulteriore espressione sonora (è in potentia matrice
di ulteriori vincoli tra cellule sonore=attività della
musica). Ciascuna cellula non si esaurisce in sé
stessa (non è autorispecchiante in modo sterile), ma, dato
il suo iniziare e cessare al di fuori dei legami di dipendenza diretta
e preordinata con altre cellule adiacenti o lontane - è in
relazione per lo più paritaria -, s'apre e apre a numerose
possibilità e direzioni vincolate unicamente al campo
relazionale con cui essa s'intrattiene nel momento in cui suona
(entra nel tempo dell'esecuzione): è matrice d'alterità.
4. Il
regime ritmico è strettamente correlato alla proprietà
affettiva suddetta: l'andamento temporale è
fluttuante: c'è transizione da una condizione ritmica
all'altra senza soluzione di continuità. La fluttuazione
temporale, che agisce all'interno del pezzo, ha azione anche
all'interno di ogni singola particella. Codesto genere
di tempo ha la proprietà-capacità di oscillazione
intrinseca, in correlazione con la modalità (ultra-)sistemica
della composizione (la caratteristica temporale non è disgiunta
dalle altezze, dalla timbrica, dalla dinamica: il tempo interpretativo
si accorda con il tempo ritmico anticipandone il battito).
5. La
caratteristica temporale suddetta si manifesta sia all'interno di
ciascuno Stadio sia nella loro sovrapposizione, lasciando al singolo
interprete (l'interprete di ciascuno Stadio) di interagire con gli
altri (interpreti degli altri Stadi) nel modo più consono
(congruità temporale) a seconda dell'interazione (e
della necessità) interpretativa. Ciò coinvolge sia
la volontà interpretativa propria della sensibilità
dell'esecutore (caratteristica soggettiva) sia la relazione
di questa con l'ambiente in cui è prevista o è in
atto l'esecuzione, in particolare con la risposta del pubblico (inclusione
di parametri oggettivi).
6. Dati
i punti 1
e 2 - che descrivono la contemporaneità di autonomia e di
interdipendenza di ogni singolo elemento rispetto gli altri e dato
il punto 4 che indica la capacità-proprietà dell'oscillazione
temporale (di ogni singola cellula nell'insieme con tutte le
altre) - ha emergenza una delle caratteristiche principali della
composizione qui presentata e di altre ideate e scritte secondo
codesti nuovi principi a-sistemici. Questa consiste nella
potenzialità intrinseca del pezzo (e degli altri di egual
genere) di mostrarsi ad ogni esecuzione rinnovato profondamente
- alcune volte persino non riconoscibile all'evidenza nella sua
identità specifica, ma sempre nella sua specifica differenza
d'appartenenza -, la musica si mostra sensibilissima all'interpretazione,
che è a sua volta vincolata alle condizioni con cui questa
ha relazione complessa (punto 5).
7. L'esecutore
sarà pertanto in massimo grado interprete e ri-creatore
del pezzo suddetto ad ogni nuova performance. A tale fine l'interprete
è chiamato ad esprimere in modo coinvolgente e ricco la sua
espressività astratta=attività della musica.
8. L'insieme
degli esecutori (ensemble) sarà veicolo (medium) di
trasformazione di volta in volta del pezzo musicale, essendo ogni
singolo esecutore soggetto di cambiamento e contemporaneamente egli
luogo mutante (attività della musica).
9. L'autonomia
di ogni singola parte, l'oscillazione temporale, la non fissità
della scelta dinamica (entro limiti che indicheremo), la sospensione
del tempo (tempo rubato e oscillatorio=tempo subliminale
o interno), includono in tale contesto musicale delle variabili
mai prima d'ora espresse in musica. Tali variabili, come detto,
permettono all'esecutore d'essere sensibile interprete e valido
ri-creatore ogni volta del pezzo musicale cui si applica.
Così che il pezzo musicale ad ogni esecuzione si presenterà
pressoché nuovo, mantenendo comunque costante una
sua identità principale di fondo; questa è espressa
dalla sommatoria delle proprietà suddette e dall'unità
complessa che queste includono (a-sistema musicale ad intreccio
complesso)
10. Ciò
determina libertà espressiva, che tuttavia deve muoversi
(oscillare) entro i limiti delle relazioni poste in
scrittura. La libertà d'esecuzione (libertà espressiva
e ri-creativa) è vincolata alla scrittura musicale e si pone
in una relazione oscillatoria con essa: ciò significa
che è partecipante della scrittura e la ri-scrive
secondo una variabilità ad essa congrua [non
si specifica appositamente la misura di tale congruenza e
la si indica come idoneità affettiva (a-)comunicazionale:
attività ad intreccio astratto e complesso (in-abstracto
complexu)].
11. In
ultima istanza, la composizione qui presentata richiede un atteggiamento
interpretativo da parte del pubblico diverso dal semplice ascolto
passivo; compositori ed esecutori non gratificano l'ascoltatore
con una offerta musicale ma lo coinvolgono attraverso una
(fra le possibili) delle proposte musicali che l'opera, nella
sua composizione e nella sua esecuzione, contempla. L'ascoltatore
è invitato a dialogare lui stesso - non con un banale e sterile
intervento interattivo esterno - immergendosi nelle congruità
ri-creative della performance in atto, così da stimolare
le sue capacità ricettive (senza limitarsi ad accogliere
la contingenza esecutiva del momento) a rielaborare la composizione
svelandone i caratteri di potenziale inesauribilità
e rendendosi infine partecipe della delucidazione dei molteplici
intrecci (di significati) raggiungibili.
Paolo
Ferrari e Vittorio Zago.
Note per
l'esecuzione
I. Le
indicazioni di carattere inserite nelle varie sezioni hanno un'azione
di suggerimento interpretativo nei confronti dell'esecutore; la
sensibilità dell'esecutore deve oscillare con tali
suggerimenti in modo da essere coinvolto a più livelli:
- livello agogico, attraverso le fluttuazioni ritmiche e temporali
di metronomo (in un ambito relativo per poter ri-allinearsi con
gli altri interpreti nei tratteggi verticali; del resto solo questi
ultimi, insieme alle corone, sono sincroni indispensabili all'esecuzione
della composizione);
- livello timbrico, scegliendo le sonorità e i colori
più consoni al momento interpretativo intrecciandosi con
i rimanenti interpreti (si veda il livello successivo);
- livello di concertazione: non tutte le sezioni hanno una
eguale libertà di ri-creazione, di conseguenza il
risultato (ultimo) dell'esecuzione è dato anche dalla capacità
e dall'intesa degli interpreti di finalizzare le loro scelte contingenti
(specificate nei due livelli precedenti) ad un unico intento che,
non essendo necessariamente lo stesso per ogni performance, può
essere modificato persino durante l'esecuzione in base a suggerimenti
musicali proposti da uno qualsiasi degli esecutori. Detto questo
risulta chiaro che l'indicazione metronomica suggerita (q = 48-66)
non è altro che l'inizio di un iter interpretativo molto
libero che troverà concretizzazioni plausibili (congruità
interpretativa) in base ad una equilibrata oscillazione
con la partitura scritta.
II. L'accordo
p
deve essere eseguito con un'articolazione prensile effettuata
con un rapido movimento orizzontale verso l'esecutore; tale prensione
comporta un utilizzo libero e sciolto dell'intero arto: braccio
ed avambraccio seguono infatti il gesto della mano senza creare
alcun impedimento e permettendo un abbandono (distacco) immediato
dalla tastiera; ne segue che l'eventuale prolungamento del suono
non può che essere ottenuto con l'utilizzo del pedale di
risonanza.
III. "Con
ampio respiro" (IV stadio): riferito ad arcate espressive molto
dilatate nel tempo, che dialogano con i silenzi e le singole cellule
musicali (in sé autonome e indipendenti) in modo da interiorizzare
gli uni e le altre. Questo aspetto interpretativo tiene in dovuta
considerazione l'agire espressivo dei tre precedenti stadi: non
prescindendo mai da essi, ma ascoltandoli come riverberi dei propri
segnali comunicativi cerca sempre di riassumerli e sussumerli, così
che l'aspetto timbrico ad esse specifico si trasformi continuativamente
in funzione dell'evento musicale contingente dovuto all'azione ri-creativa
degli interpreti.
Paolo
Ferrari e Vittorio Zago
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